Come abbiamo visto in un precedente approfondimento sulle origini del Bianchello del Metauro, la DOC di questo vino ricade in 12 piccoli comuni del medio e basso Metauro in provincia di Pesaro e Urbino.
Parliamo del Bianchello della Cantina Terracruda.
Gli spumanti
Le uve destinate a base spumante vengono raccolte nella selezione di metà agosto e poi vanno a formare tre vini spumanti che seguono diverse metodologie di spumantizzazione in cantina:
Spumante Charmat Brut Bianco – vinificato in autoclave, presa di spuma 5 mesi;
Metodo classico di Bianchello del Meturo doc – 48 mesi sui lieviti in Bottiglia con remuage manuale;
Vino Frizzante rifermentato in bottiglia Metodo Ancestrale – vino frizzante ottenuto in bottiglia senza sboccatura non filtrato e senza solfiti aggiunti.
Solo nelle migliori annate viene raccolta nell’ultima settimana di agosto l’uva che si lascia appassire in maniera naturale sui graticci e verrà pressata dopo 4 mesi di appassimento e andando a formare il mosto per la vinificazione in barrique del nostro Aramurata, versione passita ottenuta da uve stramature di Bianchello.
Vini fermi e secchi
Andando avanti con l’epoca di raccolta si passa poi alle versioni ferme e secche
Le tre vesioni più tradizionali sono:
Boccalino – la nostra interpretazione più legata alla tradizione;
Campodarchi – una versione con vendemmia tardiva sur lies in acciaio per 6 mesi che arricchisce le doti del bianchello senza stravolgere le caratteristiche della doc;
Metaurum – versione fermentata e maturata in tonneaux e barriques per conferire al Bianchello una sorprendente longevità e una complessità aromatica inedita, sicuramente la versione più premiata a livello internazionale.
Con quest’ultima sono ben 7 le diverse etichette tutte prodotte con la Doc Bianchello del Metauro.
Un’altra importante novità di quest’anno 2023 sarà la piantumazione nel nostro comune di Fratte Rosa di ulteriori 3,5 ettari di nostra proprietà tutti interamente destinati a questa doc
Felici di comunicarlo in quanto siamo produttori appartenenti alla FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti e sposiamo a pieno il manifesto:
“Il Vignaiolo Indipendente coltiva le sue vigne, vinifica la sua uva, imbottiglia il suo vino e cura personalmente la vendita dello stesso, sotto la propria responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta. Impegnati quotidianamente in un processo che segue tutta la filiera di produzione, i Vignaioli operano costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.”
La filiera verticale del nostro vino e in particolare del Bianchello garantisce trasparenza, qualità ed eticità.
Prova una ricetta locale abbinata al nostro Bianchello Campodarchi
Vi proponiamo una gustosa ricetta della tradizione locale da abbinare al Campodarchi Argento – Bianchello del Metauro Doc Superiore 2021
Agnello al coccio con la fava
Ingredienti per 4 persone:
- 1 Kg di carne di agnello
- 600 g. di fave fresche
- un cucchiaio di strutto
- una grossa cipolla
- 1 bicchiere di vino bianco –Bianchello
- Brodo
- un ciuffetto di finocchio selvatico
- Sale e pepe q.b.
Esecuzione:
Pulire per bene la carne di agnello e farla a pezzi più o meno della stessa grandezza, se i pezzi sono piccoli minore sarà il tempo di cottura.
Mettere a rosolare in una pentola di coccio l’agnello con lo strutto, poi unire la cipolla tritata finemente. Lasciare rosolare bene, salare e pepare, bagnare con un bicchiere di vino bianco. Lasciare cuocere per almeno 30 minuti. Aggiungere brodo tiepido se necessario.
Mettere le fave e regolare di sale e pepe. Proseguire la cottura a fuoco basso, bagnando con brodo tiepido per altri 15 minuti. Profumare con il finocchio selvatico lavato e tritato .
Tempo di cottura : 1 ora e 15 minuti
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